Nitrox realtà e leggenda

di Igor de Ruiz

 

Parliamo di Nitrox ovvero cosa c’è di vero e cosa c’è di falso a proposito di questa molto nominata, ma in definitiva poco conosciuta miscela.

Cos’è il Nitrox?

Il Nitrox (o aria arricchita) è una miscela respiratoria composta dagli stessi gas presenti nell’aria che respiriamo normalmente, solo che la percentuale di ossigeno varia a scapito di quella dell’azoto. Una miscela Nitrox 32 (detta anche EANx32), sarà composta per il 32% da ossigeno e per il 67% da azoto, una miscela EANx40, sarà composta per il 40% da ossigeno e per il 59% da azoto.
Ah! Ovviamente l’aria che respiriamo tutti i giorni, non è altro che una miscela EANx21.

L’uso di miscele Nitrox è ritenuta subacquea tecnica?

Immersioni con miscele comprese tra EANx21 e EANx40 sono ritenute, da tutte le principali didattiche, immersioni ricreative. A testimonianza di ciò, basti pensare che è sempre più facile trovare nei posti di villeggiatura diving con ricariche Nitrox.
Le miscele oltre EANx40, vengono invece utilizzate nella subacquea tecnica, normalmente per la decompressione.

Il Nitrox serve per andare più fondi?

Assolutamente no!
Anzi, proprio perché aumenta la percentuale di ossigeno, la profondità massima raggiungibile diminuisce, pena il raggiungimento dei livelli di tossicità dell’ossigeno con conseguenti convulsioni, perdita di conoscenza e… adios!
Si è fissata come massima pressione parziale dell’ossigeno sopportabile per il periodo di una normale immersione ricreativa, la pressione di 1,4 bar. Per esempio con una miscela EANx32, la pressione parziale dell’ossigeno raggiunge 1,4 atmosfere esattamente a 33,75 metri di profondità, dunque questa sarà la profondità massima a cui potremo andare con la suddetta miscela. Quando si parla invece di profondità contingente, si intende la profondità in cui l’ossigeno raggiunge la pressione parziale di 1,6 bar: a questa profondità è consentito andare per brevissimi periodi di tempo ed esclusivamente per motivi eccezionali, di solito legati ad un’emergenza. Per tornare al nostro esempio precedente, con EANx32 la profondità contingente sarà 40 metri, potremo cioè sforare la profondità di 33,75 metri ed arrivare fino a 40, ma solo per motivi straordinari.

Ma allora a cosa serve il Nitrox?

Diminuendo la quantità di azoto presente nella miscela respiratoria, il nostro corpo si saturerà più lentamente e di conseguenza avremo tempi di permanenza massima sul fondo molto più lunghi. Per esempio se volessimo andare a 27 metri di profondità, in ARA potremmo stare al massimo 25 minuti, mentre con una miscela EANx36 potremo stare sul fondo per ben 40 minuti .La domanda che a questo punto sorge spontanea è “Quando è utile usare il Nitrox?”. Molti libri (compreso Deep Diving di Terry Gilliam) risponderebbero che il Nitrox andrebbe usato sempre, poiché rende molto più sicure le immersioni allontanando ulteriormente i rischi di malattia da decompressione.
Senza arrivare a questi eccessi, l’immersione che maggiormente beneficia dell’uso di miscele iperossigenate è senza dubbio quella a profilo quadro, soprattutto se necessita di tempi di permanenza più lunghi del solito. Il classico esempio è l’immersione su relitto, dove si raggiunge immediatamente il fondo e poi come al solito bisogna fare una corsa contro il tempo per effettuare l’esplorazione.
Un altro utilizzo tipico del Nitrox e quello per la fotografia e per la videoripresa, dove l’operatore necessita di calma e tempo per scovare e riprendere i soggetti più interessanti.

Se uno abitualmente consuma tanta aria, con il Nitrox riesce a prolungare i suoi tempi?

No! Il Nitrox permette immersioni più lunghe solo grazie ad un minore assorbimento dell’azoto, ma la capienza delle bombole è sempre la stessa, dunque un subacqueo che consuma tanto si potrebbe trovare con il proprio manometro sul rosso, prima ancora di aver superato i limiti che gli avrebbe imposto una normale ricarica ad aria.

Essendoci meno azoto nella miscela Nitrox, ci sono meno rischi di narcosi da azoto?

Se la biologia e la medicina si basassero su leggi matematiche, la risposta dovrebbe essere sì. Ma purtroppo si è dimostrato sperimentalmente che non c’è nessuna diminuzione dei rischi di narcosi, probabilmente perché anche l’ossigeno, che nel Nitrox ha pressioni parziali maggiori, ha un effetto narcotico.

E’ vero che dopo un immersione Nitrox ci si sente in forma e meno stanchi?

Molti vi diranno che poiché respirate miscele con maggiore ossigeno, al termine dell’immersione vi sentirete euforici ed in forma. Questa è una leggenda non supportata da nessuna prova. Anzi, se proprio a tutti i costi si deve trovare una differenza, direi che ci si stanca di più, non però a causa di ciò che respiriamo, ma solamente perché le bombole Nitrox pesano un po’ di più ed il trasporto e la vestizione di conseguenza sono un po’ più faticosi.

E’ vero che per usare il Nitrox bisogna cambiare tutta l’attrezzatura?

La questione se le attrezzature subacquee convenzionali siano adatte alle immersioni con il Nitrox, riguarda solamente gli erogatori e le bombole.
Per quanto riguarda gli erogatori quasi tutti i produttori si sono dati da fare per mettere a catalogo erogatori di colore giallo/verde (o addirittura GAV) dedicati appositamente alle miscele iperossigenate, sostenendo che le guarnizioni e i materiali utilizzati li rendevano più resistenti alla corrosività dell’ossigeno. In realtà la maggior parte sono mosse commerciali, non ho mai visto nessuno che usasse erogatori appositi per immergersi con il Nitrox, ho visto guide subacquee nel Mar Rosso che scendevano tre volte al giorno in Nitrox utilizzando i loro normali e soliti erogatori. Se questo non vi bastasse, il DAN ha fatto un’indagine sulle miscele iperossigenate, trascritta in un volume dal titolo “DAN Nitrox Workshop Proceedings”. Tra le varie cose interessanti riportate, nel capitolo riguardante le attrezzature si riporta che la NOOA, la US-Navy e il National Institute of Safety and Health affermano categoricamente che per le immersioni con il Nitrox al di sotto di EANx40, si possono tranquillamente utilizzare le normali attrezzature (ad esclusione della bombola). La DEMA invece (l’associazione dei produttori di attrezzature), nonostante ammetta l’evidenza che tutti usano per il Nitrox ricreativo le normali attrezzature, consiglia di fare riferimento al manuale del produttore… fate un po’ voi, io ho già deciso.

La bombola invece è tutto un altro discorso.
Il problema legato alle bombole non riguarda la corrosività dell’ossigeno, quanto invece la sua infiammabilità. Le bombole dedicate alle miscele iperossigenate sono lubrificate e trattate con materiali non infiammabili e sono identificate da colori ed adesivi che le contraddistinguono chiaramente da quelle dedicate per l’ARA.

Il computer subacqueo mi aiuta?

Ormai  tutti i computer da immersione  prevedono l’uso del Nitrox.
Senza voler scendere nei dettagli, il computer ci permette prima dell’immersione di impostare la percentuale di ossigeno contenuta nella miscela che respireremo. Durante l’immersione il computer visualizzerà il tempo di fondo rimanente e i dati decompressivi basandosi sulla miscela da noi impostata. Ci segnalerà inoltre il superamento accidentale della profondità massima consentita dalla miscela e altre informazioni riguardanti le specifiche patologie legate alle immersioni con il Nitrox (non argomento di questo articolo).

Sono senza brevetto Nitrox, ma adesso che ho letto questo articolo, posso fare una immersione con le miscele arricchite?

L’articolo non ha assolutamente la pretesa di essere sostitutivo di un corso di miscele iperossigenate. Le immersioni in Nitrox richiedono un corso specifico per approfondire tutti gli argomenti trattati (best-mix, profondità equivalente, ecc…), per apprendere le procedure legate alle ricariche delle bombole (l’auto-ispezione obbligatoria della miscela, l’etichettatura della bombola, ecc…) e per imparare tutte le questioni legate ai possibili rischi e incidenti (tossicità polmonare, OTU, tossicità del sistema nervoso, ecc…).
Il corso non è eccessivamente impegnativo, di solito richiede un paio di immersioni e alcune lezioni di teoria, ma comunque va fatto.